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                           è nata a Bhimavaram (India)  nel 1975, adottata, vive a Cadorago in provincia di Como. Dopo aver conseguito  il diploma di grafica e illustrazione presso l’Istituto Europeo di Design, ha  lavorato come web designer per il Politecnico di Milano. È stata protagonista  del cortometraggio “Acque”, realizzato per conto del Settore Sviluppo e Ricerca  Mediaset, premiato nel 1999 al Genova Film Festival. Ha lavorato come  operatrice al montaggio a diversi cortometraggi, tra cui “Due dollari al  chilo”, presentato alla 57° Edizione del Festival Interna-zionale del Cinema di  Venezia e “La sera dell’ultima”, vincitore al Festival Annecy Cinéma Italien  2004. Nel 2006, con lo pseudonimo di Leela Marampudi, appare come autrice del  racconto “Kamala”, selezionato nell’ambito del concorso letterario “Lo Sguardo  dell’Altro” indetto da Traccediverse Editore. 
                          Mal bianco 
                            
                           
                           
                          Una saga  familiare in cui le donne svolgono il ruolo delle protagoniste di vicende che  ci immergono nella fasulla realtà della vita rappresentata dalla televisione e  ci fa riflettere sul valore delle relazioni umane autentiche, sul confine a volte  labile fra sogni e desideri: "Fu intenso quel momento per Viola. La sua vita  a mezz’aria per non sentirsi un buffo personaggio dei fumetti aveva come  trovato un piccolo appoggio sotto di sé, nel comportamento del figlio. Estrasse  dalla borsa il portafogli. Diede al ritrattista delle banconote e una foto  tessera del padre, che aveva sempre con sé, senza saperne il motivo, dicendo:  'La prego: faccia il miglior ritratto che può ai miei genitori. Sa, è il loro viaggio  di nozze'."  | 
                        è  nata a Charkov, in Ucraina, nel 1973. Ha studiato all’Università di Charkov e  al Mahon Gold di Gerusalemme. Vive in Italia dal 1995. Ha pubblicato articoli e  racconti su riviste letterarie quali Ostrov, Nevskij prospekt, Urbe et orbi,  PiterBook (Russia), Sojuz Pisatelej (Ucraina), Zvenja (Israele) e Ulov-2000. Ha  tradotto in russo un ciclo di poesie di P. P. Pasolini. Si è laureata in Lingue  e letterature straniere all’Università di Verona con una tesi sulle traduzioni  di Gogol in italiano. Dal 2005 svolge un dottorato di ricerca dedicato alla  storia editoriale delle traduzioni dal russo in italiano. 
                            
                          Voglio un marito italiano                           
                          Svetlana è una ragazza ucraina di vent’anni,  giovane, carina, intelligente, con un sogno segreto: fuggire da un mondo,  quello sovietico, che nei primi anni Novanta sta cambiando radicalmente e in  cui la disoccupazione dilagante si accompagna a lavori fissi mal retribuiti. Il  caso la porterà nel Bel Paese al seguito di un gruppo organizzato da “tour  operator” promossi dalla mafia locale per fare acquisti in larga scala di merci  di scarto europee da rivendere in patria. Ma in Italia lei è “una bellezza  slava”, una diversità che non sempre paga, come scoprirà da subito...  Attingendo alla propria esperienza personale, Marina Sorina affronta con  coraggio e schiettezza il fenomeno dilagante dell’arrivo in Italia delle  ragazze dell’Est e ci offre un racconto biografico di forte impatto. Mettendo  in luce le sfumature e i pregiudizi che accompagnano queste nuove forme di  immigrazione “romantica”, dà voce alle migliaia di donne che abbandonano la  famiglia, la lingua e le abitudini di una vita per inseguire il sogno di un  nuovo destino                          | 
                        è nato a Oradea, nel nord-ovest della Romania. Dopo la caduta del muro  di Berlino, lavora come giornalista per prendere poi la strada  dell’emigrazione. Vive ad Atene e nel 1995 arriva in Italia: da dieci anni  abita e lavora a Cellatica in provincia di Brescia.  
                            
                          Da solo nella fossa comune  
                           
                          migranti  vivono una condizione di estraneità all’interno delle metropoli, sfumando  identità e credenze nel ricordo di stagioni e mondi lontani. Il rumeno Viorel  Boldis gioca con gli antichi sentimenti, calato nell’amara realtà italiana; Da  solo nella fossa comune avvicina l’esistenza sradicata dei marginali con il  vivere assurdo dell’umanità stanziale, sul baratro di catastrofi naturali e di  guerre folli tra le culture umane. 
                          Valori  e convinzioni appaiono miti infranti, che il poeta cerca di ricomporre anche  nei luoghi d’esclusione. La poesia non pretende funzioni trascendenti: vittima  di avversioni e pregiudizi, offre la penetrante lettura dell’esistenza, il  coraggio nel raffigurare ambienti e sensibilità, la forza di trascinamento  ritmico e creativo. Emerge il coraggio di mettersi in gioco, di accogliere le  sfide delle diversità, il gusto di far reagire verità e torto, ragione e  relatività, per un’incerta liberazione, sperando che “qualche volta possiamo  arrivare / Insieme al traguardo”. 
                        Il  volume di Viorel Boldis ha vinto per la sezione poesia il concorso per  scrittori migranti, organizzato nel 2005 dall’Associazione Eks&tra e dal  Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna, sul tema Il cuore  altrove.   | 
                        Originaria di Cerignola, vive a  Brescia. Fondatrice e presidente di “Arcilettore” dal 1997. Ha scritto diversi  racconti per la rivista “Storie”. Excogita ha pubblicato un suo racconto nella  raccolta “Giallo milanese” e, di recente, il suo romanzo “Zizì Caterina”. 
                           
                              Zizì Caterina 
                            
                          (...) Non è stato facile rimettere in ordine i  ricordi. Non ho mai avuto una buona memoria e adesso, a quasi settant'anni, va  ancora peggio. Comunque, i fatti raccontati accaddero in questo paese, durante,  più o meno, i cinquant'anni che seguirono l'inzio del Novecento. 
                            Per alcune circostanze, persone e avvenimenti qui descritti, del paese  preferisco tacere il nome. Dico soltanto che esso si trova nella terra di  Capitanata, l'antica Daunia, in Puglia...  
                          dalla Premessa di Ninetta  
                          Rosaria Tenore è nata a Cerignola (FG). Vive a  Roncadelle, vicino a Brescia, organizza eventi culturali e letterari. 
                                  Alcuni suoi racconti sono presenti in antologie e riviste letterarie. È  tra i vincitori della II edizione del concorso letterario Giallomilanese  (ExCogita).   |